Lunedì, 14 Aprile 2014 17:09

Margherita Ciancio alle Olimpiadi Nazionali di lingue e civiltà classiche

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Grande la soddisfazione dei docenti di Latino e Greco all'interno del Liceo A.Rosmini di Rovereto per i brillanti risultati conseguiti in questi giorni nei Concorsi nazionali di Lingua e Civiltà classiche. Emanuele Tranquillini (Liceo scientifico) ha ottenuto il terzo posto al Certamen Athesinum (Trento, 9 aprile 2014) nella sezione di Traduzione del Latino, affrontando con grande perizia un passo assai complesso tratto da una Epistola di Plinio. Nella medesima competizione si è distinta anche Margherita Ciancio (Liceo classico): terzo posto nella sezione Civiltà classiche grazie ad una rigorosa e appassionata analisi ed interpretazione di passi relativi alla figura dell'eroe antico. Un terzo posto non basta: il giorno successivo si svolge a Padova il prestigioso Certamen Livianum (10-12 aprile), che chiede ai migliori studenti italiani ed europei di sfidare la propria intelligenza, cimentandosi nella traduzione e nel commento di un lungo e arduo passo di Tito Livio. E a vincere tra tutti è Margherita Ciancio, che ottiene così di diritto l'accesso alle Olimpiadi Nazionali di lingue e civiltà classiche. Rappresenterà il Trentino, insieme ad altre eccellenze dei nostri Licei, a Palermo nelle giornate del 5-8 maggio.
Complimenti a questi nostri studenti, la cui straordinaria bravura ha trovato nel sostegno della scuola un terreno fertile per crescere, grazie a percorsi interni al Liceo, particolarmente curati, volti alla valorizzazione delle lingue antiche e grazie al rigoroso impegno quotidiano dei docenti all'interno delle aule. Alle spalle di tutto ciò una precisa idea di licealità, di cui lo studio delle lingue classiche è componente essenziale. A che servono infatti il latino e il greco? Forse a niente di concreto, di visibilmente utile: ma stimolano a non appiattirsi sul presente, a vivere l'attualità consapevolmente ed intensamente perché si conosce il passato; garantiscono la formazione sui banchi di scuola di un metodo di studio scientifico, che si trasformerà in capacità di guardare dentro di sé e attorno a sé. Certo, tutto ciò richiede impegno e fatica, come accade in ogni sentiero che porta verso l'alto, ma la sfida di ogni scuola è trasformare la fatica quotidiana nel piacere di comprendere, "come colpi di scalpello che sbozzano la statua della persona" (M.E. de Montaigne)

Letto 11213 volte Ultima modifica il Mercoledì, 23 Luglio 2014 12:26
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