Venerdì, 28 Marzo 2014 08:06

VERBALE COLLEGIO DEI DOCENTI - 11 MARZO 2014

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VERBALE DEL COLLEGIO DEI DOCENTI DELL’ 11 MARZO 2014

 

Il giorno 11 marzo, alle ore 14.30, nell'Aula Magna del Liceo "A. Rosmini" di Rovereto, si riunisce il Collegio dei Docenti.

Presiede la seduta il Dirigente, prof. Francesco De Pascale. L'ordine del giorno è il seguente:

  1. Approvazione verbale seduta precedente
  2. Materia in lingua straniera per il 5°anno liceo scientifico, scienze applicate e classico
  3. Regolamento valutazione
  4. Varie ed eventuali

1.      Verbale della seduta precedente: approvazione

Il Dirigente apre la seduta precisando che il verbale del collegio del 5 novembre è in visione dal 14 novembre 2013 sul sito del Liceo. 

Si procede all’approvazione:

Con 1astenuto  nessun voto contrario il verbale viene approvato.

2.      Materia in lingua straniera per il 5°anno liceo scientifico, scienze applicate e classico

I nuovi piani di studio provinciali e nazionali giungono a compimento con il prossimo anno scolastico e per le classi quinte di tutti gli indirizzi è previsto che una disciplina non linguistica sia insegnata, almeno in parte, in lingua straniera. Si riporta di seguito la normativa:

Licei

(Allegato B) Discipline obbligatorie e quantificazione oraria di insegnamento delle stesse licei annuale (…)

Prescrizioni particolari comuni ai percorsi dei licei

“(…) Fatto salvo quanto specificatamente stabilito per il Liceo Linguistico, in tutti gli altri Licei nel quinto anno è obbligatorio l’insegnamento in lingua straniera di una disciplina non linguistica (Content and Language Integrated Learning CLIL) tra quelle previste dal quadro orario dei singoli indirizzi di studio”.

A tal proposito si propone quanto segue:

·         Per tener conto delle risorse eventualmente disponibili e delle peculiarità di singoli indirizzi e classi, la decisione viene demandata ai singoli consigli di classe, su linee guide date dal Collegio, responsabile dell’impostazione didattica.

·         I consigli di classe sceglieranno sulla base delle seguenti linee guida:

-          La disciplina prescelta verrà affrontata dal docente in parte in lingua straniera almeno con moduli significativi nella durata, se necessario con l’aiuto di esperti di madrelingua.

-         La scelta viene a cadere sulle materie che comunque sono comunemente ormai studiate anche in inglese all’università (e per questo quindi il modulo può essere più utile): fisica, scienze, storia e informatica.

Dopo una breve discussione, volta a chiarire le modalità dell’attuazione e del perché della proposta, che tiene conto anche delle esperienze finora attuate nella nostra scuola, della disponibilità di esperti e della maggiore libertà dei consigli di classe:

Si procede alla votazione della proposta:

Con  20 astenuti, nessuno contrario e 72 a favore la proposta viene approvata.

 

3.      Regolamento valutazione

Vengono proposte tre integrazioni al Regolamento di Istituto sulla valutazione.

a.      Reintegro del credito

Per porre un maggior stimolo al superamento delle carenze, si propone di reintegrare il credito scolastico, laddove il consiglio a giugno avesse ritenuto di attribuire il massimo della fascia se non per la/le carenza/e attribuite. Il credito viene reintegrato solo se tutte le carenze sono superate al primo appello e con una votazione minima di 7. Questi due elementi comprovano un impegno effettivo al recupero sia nel corso dell’estate, sia nei corsi di recupero, sia nella preparazione alla prova di verifica.

b.      Voto di capacità relazionale

Si riportano i criteri finora utilizzati con una variazione rispetto al 7 in condotta che non necessita di verbalizzazione e di note disciplinari.

$1a.       modalità di relazione con i compagni di classe e della scuola

$1b.      modalità di relazione con i docenti della classe

$1c.       atteggiamento durante le lezioni

$1d.      attenzione e partecipazione pur nel rispetto della possibile riservatezza di carattere

$1e.       puntualità e frequenza alle lezioni

$1f.       rispetto delle scadenze e delle consegne

$1g.       rispetto delle regole della scuola

$1h.      rispetto degli ambienti

$1i.        modalità di relazione con tutto il personale della scuola

I voti di solito utilizzati vanno dal 7 al 10 a seconda di come lo studente si comporta  rispetto alle voci sopra riportate. E’ necessario quindi  motivare sul verbale degli scrutini solo i casi particolarmente gravi che implicano una valutazione inferiore al 7.

I voti dal 9 in giù vengono decisi a maggioranza.

Per quanto riguarda il 10 in capacità relazionale, essendo un voto molto positivo che incide significativamente sulla media, va attribuito, analogamente allo stesso voto in una disciplina, quando il comportamento sia valutato al massimo da parte di quasi tutto il consiglio, con non più di due contrari.

c.       Voto unico al primo quadrimestre

Le indicazioni nazionali e provinciali caldeggiano l’adozione del voto unico al primo quadrimestre, specie in considerazione della brevità dello stesso. Tuttavia, motivi di opportunità didattica mantengono in molti casi il voto doppio. Si propone di delegare ai singoli dipartimenti, in base all’opportunità per le proprie discipline da un lato e al carico di lavoro dall’altra, la decisione di introdurre il voto unico, dove opportuno, anche in modo parziale (es. doppio voto al biennio e unico al triennio). Le eventuali proposte verranno poi presentate in collegio per l’approvazione.

Si apre a questo punto la discussione sulle varie proposte

Per quanto riguarda il voto unico il professor Chiocchetti dichiara che proporrà il ritorno al voto unico per la Fisica così com’era prima dell’introduzione dell’indirizzo PNI.

Per ciò che riguarda il voto di condotta le prof.  Coser e Demozzi chiedono che ci sia uniformità di scelte nei vari consigli di classe anche perché il voto di capacità relazionale deve andare dal 7 al 10, tenendo conto che il 7 e l’8 sono voti positive. Bisogna che i genitori comprendano bene i criteri di valutazione affinché non sentano che i loro figli sono stati “ingiustamente puniti”.

Viene inoltre chiesto che anche nelle discipline tutti utilizzino  la gamma dei voti che deve arrivare fino al 10 là dove si riscontrano casi meritevoli.

La professoressa Ricupero chiede che vengano valutati in modo più positivo i successi e le eccellenze e che i ragazzi vengano maggiormente incoraggiati per i loro sforzi extracurricolari (certificazioni, certamen, olimpiadi varie).

Per ciò che concerne la capacità relazionale le professoresse Larentis e Liotto chiedono di tener conto degli sforzi e degli atteggiamenti di ragazzi anche al di fuori delle ore in classe perché,  a volte, al di fuori della classe,(nello sport, nel coro, nel teatro, nella disponibilità verso i compagni)  riescono ad esprimere più liberamente le loro capacità relazionali.

Il professor Noldin chiede, per ciò che concerne il reintegro del punteggio, di tener conto del fatto che in questo anno scolastico sono state offerte molte opportunità per il recupero (sportelli, corsi, studiare insieme) e che  i ragazzi  dovrebbero approfittane di più.

La professoressa Cesaro sostiene, a proposito del voto sulla capacità relazionale, che gli stessi insegnanti sono coinvolti nello sviluppo di questa capacità, con un atteggiamento positivo nei confronti dell’alunno che si trova impegnato nell’interrogazione o nei compiti. Ribadisce l’importanza di riuscire a suscitare l’interesse e la partecipazione dei ragazzi con un atteggiamento autorevole e non autoritario.

Alla conclusione della discussione viene chiesto da più parti che la votazione venga effettuata in modo separato per ogni singolo punto.

Si procede alla votazione delle  proposte per ogni singolo punto:

Con 1 contrario, 4 astenuti e 87 a favore la proposta di reintegro del credito viene approvata

Con 6 astenuti e 86 a favore la proposta sulla modifica al voto di capacità relazionale viene approvata.

Con 4 contrari, 8 astenuti e 80 a favore la proposta sul voto unico viene approvata.

4.      Varie ed eventuali

a.      Accordo di Rete dei licei linguistici

La “Rete Provinciale dei Licei Linguistici a supporto della metodologia CLIL” viene costituita sulla base di quanto previsto dalla normativa nazionale  provinciale e si propone tra l’altro di perseguire i seguenti obiettivi:

·         diffondere l’informazione sulle attività formative sia linguistico-comunicative, sia didattico-metodologiche finanziate dalla PAT

·         realizzare incontri sul territorio di competenza tra gli Istituti in cui sia attivato un indirizzo linguistico, per condividere obiettivi strategici, metodologie didattiche innovative e promuovere attività di Ricerca-Azione;

·         elaborare proposte che, in seguito all’introduzione della metodologia CLIL, possano favorire azioni di orientamento degli studenti in ingresso e in uscita, finalizzate alla promozione di scelte consapevoli per il successo formativo;

·   potenziare la collaborazione e la progettazione in dimensione europea nella prospettiva dell’integrazione tra i sistemi dell’istruzione e del sostegno all’innovazione didattica e metodologica;

·     promuovere attività di formazione linguistico-comunicativa e didattico-metodologica del personale scolastico, nonché momenti seminariali finalizzati alla condivisione di buone pratiche, attività, progetti.

Il Collegio deve ratificare l’adesione alla Rete.

Si procede alla votazione:

La proposta di adesione viene approvata all’unanimità.

b.      Iscrizioni 2014-2015

INDIRIZZO

SCORSO ANNO

2014-15

CLASSI

DIFFERENZA STUDENTI

DIFFERENZA IN PERCENTUALE

Classico

31

23

1

- 8

- 25,81

Linguistico

58

53

3

- 5

- 8,62

Scientifico

90

48

2

- 42

- 46,67

Scienze Applicate

50

60

3

10

+ 20,00

 TOTALE

229

184

 9

- 45

- 19,65

La prof.ssa Villani prende la parola per commentare i dati delle iscrizioni che sente come decisamente preoccupanti e desidera che, insieme, si  possa fare un’analisi accurata del perché la nostra scuola sia stata così penalizzata rispetto ad un quadro provinciale e comunale di segno diverso.

Evidentemente si tratta di dati  preoccupanti che devono far pensare e che implicano una riflessione sul perché la nostra scuola venga percepita sempre di più dal territorio come una scuola troppo severa e rigida, poco attenta ai ragazzi i quali,  pur riconoscendo mediamente un buon livello di preparazione e di autonomia in vista dell’università, vivono il rapporto con i docenti, e di rimando con la scuola, in modo problematico, pesante e poco motivante. Probabilmente bisogna sempre più rendersi conto che  i ragazzi sono diversi, che la scuola media  non  dà le stesse basi di una volta , che le famiglie sono sempre più fragili e che spesso non vogliono problemi.

Di fronte a un quadro del genere,  a volte si agisce come se niente fosse cambiato. La prof. Villani afferma che è davvero arrivato il momento di chiederci che tipo di scuola vogliamo.

Bisogna inoltre interrogarsi sulle nostre capacità di relazione, sul come ci si rapporta con gli studenti, sull’atteggiamento verso ragazzi che sono qui per imparare in modo sereno e costruttivo, ricordando che i bravi insegnanti si misurano sugli alunni in difficoltà e non su quelli che sono già bravi per conto loro.

Cesaro: Concordando con quanto sostenuto dalla professoressa Villani, afferma che bisogna ci sia maggiore capacità di staccarsi dal ruolo del docente che è autoreferenziale “perché altrimenti  si corre il rischio di fare come quelli che segano il ramo sul quale stanno”.

Coser: si fanno tante attività che i ragazzi accolgono volentieri ma che poi non riescono a supportare, spesso noi  insegnanti non sappiamo cosa fanno i ragazzi il giorno precedente. Sarebbe opportuno che noi, pur non limitandoli nella scelta di altre attività, potessimo consigliarli e/o incoraggiarli. Ritorna anche sull’importanza del chiedere, ma  del mostrare anche, rispetto nei confronti dei ragazzi. Altro elemento da non sottovalutare è la capacità di scindere il ruolo di docente da quello di genitore.

Vettori: da anni si lanciano dei segnali sulle difficoltà dei ragazzi che sono stati purtroppo ignorati soprattutto quando a lanciarli  sono stati genitori-insegnanti.

Liotto: ribadisce che è vero che bisogna scindere il ruolo di genitore da quello di insegnante ma che quando si esce dalla scuola si sentono anche lamentele altrui e si sente il disagio forte .

Larentis: sicuramente all’interno della scuola c’è qualcosa che non va e questo ci deve far riflettere,  ci deve spingere ad un confronto fra di noi, che sia costruttivo, e che parta da questa constatazioni delle situazione per cercare di costruire qualcosa di nuovo e positivo.

Robol: alcuni alunni sono andati al Filzi ed hanno dichiarato di essere rinati. Fa inoltre l’esempio dei ragazzi che l’anno scorso sono arrivati primi alla First Lego League italiana e che non hanno potuto partecipare ad una importante conferenza scientifica che sarebbe stata importante per il loro settore di studi  per la concomitanza di un tema in classe il giorno seguente.

Michelotti:afferma che questa è sempre la stessa lamentela in tutte le scuole in cui ha lavorato, tutti gli studenti dicono di essere sotto pressione. La cosa importante è che ci si impegni ad  insegnare con amore, tenendo presente  che non tutti possono essere interessati a tutto o che riescono ad apprendere con facilità tutto.

Amadori: quando un genitore affida un figlio ad un insegnante è perché questi faccia sempre al meglio il proprio lavoro. Nell’insegnamento si ha a che fare con esseri umani, la scuola entra in tutte le case e diviene per questo oggetto di maggiori chiacchiere e critiche. È importante essere sempre professionali.

Noldin: per ciò che concerne il liceo classico è fisiologico e si avverte a livello nazionale. Il curricolo del classico è comunque abbastanza impegnativo e quindi non per tutti.

Spagnolli: le lamentele non sono tanto relative al carico di lavoro quanto alla nostra capacità relazionale su cui faremmo bene ad interrogarci.

Tezzele: la capacità relazionale richiede tempo e cura costante. È importante capire quali sono i comportamenti che sono da correggere e su quelli possiamo lavorare in senso positivo.

Filosi: si riconosce nelle analisi della prof Villani e della prof Spagnolli. La scuola è cambiata, era un laboratorio, oggi invece si lavora in solitudine , non c’è condivisione di progetti e richiede una collegialità vera e sostanziale. Bisogna rimboccarsi le maniche e collaborare nel campo della didattica, meno burocrazia e più tempo per confrontarci sui problemi nostri e dei ragazzi.

Ciancio: si parla molto del disagio dei ragazzi ma non abbastanza del disagio che  anche gli insegnanti sentono quando entrano nelle classi con difficoltà e poco motivate. Bisognerebbe incentivare i momenti di condivisione,diminuire la burocrazia e concedere più attenzione al singolo.

La seduta è tolta alle ore 17,00.

 

Il docente verbalizzatore                                                                         Il Dirigente scolastico

Prof.ssa Fortuna Romano                                                                   dott. Francesco C. De Pascale

Letto 2594 volte Ultima modifica il Mercoledì, 23 Luglio 2014 12:26
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