Domenica, 23 Febbraio 2014 19:14

Scuola e istituzioni bancarie: la Cassa Rurale di Rovereto

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La collaborazione che il nostro liceo ha instaurato da alcuni anni con la Cassa Rurale di Rovereto permette la realizzazione di progetti educativi cui la nostra scuola attribuisce un valore strategico. Basti pensare alla ormai famosa avventura del team di robotica negli Stati Uniti o al progetto multidisciplinare che da quest'anno vedrà gli alunni di alcune quarte scientifico alle prese con le discipline economiche. Nel corso di un'intervista al presidente dott. Paolo Marega, al direttore dott. Luca Filagrana e al funzionario dott. Romeo Larcher abbiamo cercato di indagare i criteri e le modalità con cui la Cassa Rurale si rapporta con il territorio, in particolare con le istituzioni scolastiche come la nostra.

D: Iniziamo parlando in generale del vostro rapporto con il territorio: quale ruolo svolge la Cassa Rurale e che settori predilige?
Marega: Partiamo con una breve premessa: il nostro territorio corrisponde alla città di Rovereto e a qualche località limitrofa, dove abbiamo le filiali. Per quanto riguarda l'attività di prestito di denaro non esiste un ambito di preferenza: per noi tutti i richiedenti sono sullo stesso livello di dignità e di merito. Il criterio di scelta adottato è il "merito di credito", cioè l'attitudine a rimborsare il credito secondo gli accordi prestabiliti, pur con una certa flessibilità.

casas rurale


D: I destinatari dei prestiti sono per lo più enti pubblici o privati?
M: Sicuramente la maggior parte dei nostri clienti sono privati, sia singoli individui, sia aziende o società. Per quanto riguarda gli enti pubblici, essi si rivolgono a noi principalmente per i servizi di tesoreria: chi non ritiene opportuno, per motivi pratici o legali, gestire in prima persona i propri flussi di denaro, può affidarli ad una banca che esegue gli ordini e ha il dovere di rendicontare, ovvero di fornire un bilancio accessibile alla consultazione. Finora ci siamo occupati di enti come il Comune di Rovereto, la Comunità di Valle e istituzioni scolastiche tra cui il Liceo Rosmini.

D: Che criteri seguite quando decidete di finanziare dei progetti scolastici, come è avvenuto per la trasferta del team di robotica del liceo?
M: I fattori che entrano in gioco sono molti: tendiamo a favorire i progetti che sviluppano le persone ed il territorio e che riteniamo possano giovare anche alla nostra immagine, un elemento di una certa importanza. La banca desidera instaurare un rapporto di sostegno con il territorio. Conta anche l'entità della richiesta: è necessario che il nostro sostegno sia distribuito equamente, per evitare di favorire alcuni a scapito di altri. Un altro rischio è quello di ingenerare un processo di emulazione che ci porterebbe a non poter più soddisfare tutte le richieste. Ci asteniamo dal valutare il merito dell'iniziativa della scuola; cerchiamo piuttosto di intuire le ricadute positive che il sostegno di un determinato progetto potrebbe avere. Limitandoci al passato recente, l'iniziativa dell'anno scorso a sostegno della trasferta americana ci sembrava una bellissima occasione per permettere agli studenti di raggiungere questo grande bel traguardo e per... metterci in buona luce agli occhi dell'ambiente scolastico.
Filagrana: In effetti un'azione come questa poteva essere attuata anche da un'azienda privata che come noi destina parte del proprio utile a progetti straordinari come il vostro. Quindi l'iniziativa dello scorso anno rientra nel campo della beneficienza e della sponsorizzazione. L'attività principale della banca è un'altra cosa: è un'attività di prestito, che consiste nel capire chi può creare valore. Noi siamo intermediari, cioè raccogliamo denaro, lo custodiamo e lo proteggiamo, cerchiamo di farlo fruttare prestandolo a imprese o privati. Quest'attività produce dell'utile, parte del quale è destinato appunto al supporto di varie iniziative.
M: Di solito è il presidente ad occuparsi di individuare i progetti che meritano di essere finanziati. I criteri di scelta variano caso per caso, ma tutto si riconduce all'unico obiettivo, caratteristico delle banche di credito cooperativo, di favorire l'evoluzione e lo sviluppo del territorio dove operano. Questo sta scritto nelle nostre tavole della legge a differenza delle altre banche, il cui solo obiettivo è quello di creare utili. Noi restituiamo parte dell'utile realizzato al territorio sotto forma di queste iniziative.

GIO 2442

D: Se vogliamo, anche questa può essere intesa come una forma di investimento.
M: Esattamente. Nel campo dell'istruzione e formazione, solo nel 2013 la Cassa Rurale ha devoluto risorse per oltre 105.000 euro dei quali quasi la metà (43.000) per borse di studio. Proprio oggi abbiamo partecipato ad un incontro per permettere agli alunni delle scuole primarie e secondarie e ai loro insegnanti di visitare e frequentare gratuitamente i laboratori didattici del Museo Civico.

D: A proposito di scuola, a vostro giudizio quanto vale la pena di investire nella internazionalizzazione?
F: Si tratta di un settore molto significativo. Alcuni progetti sono stati avviati nell'ambito della Confederazione che riunisce le 46 casse rurali del Trentino. Sono già attivi diversi scambi, ma ciò non toglie che voi studenti potreste attivarvi per coltivarne altri.

D: Siete interessati a iniziative atte a risolvere il problema dell'integrazione dei ragazzi stranieri, presenti in misura sempre maggiore all'interno delle scuole?
F: Sarebbe un argomento da affrontare insieme ai nostri giovani soci. Sarebbe veramente interessante discuterne, anche Rovereto sta cambiando. Bisognerebbe considerare la multiculturalità anche in base a quanto si sta verificando nei paesi che l'hanno sperimentata prima di noi. L'integrazione appare talvolta problematica perché alcune comunità tendono a rimanere chiuse e a voler mantenere la propria cultura. In Inghilterra, per esempio, si stanno affermando modelli di reciproco rispetto che però non prevedono una reale integrazione culturale.
Larcher: Per quanto riguarda la nostra clientela, abbiamo fatto sì che i mediatori culturali venissero formati per affrontare le questioni economico-bancarie. In tal modo il rapporto con i clienti immigrati è notevolmente facilitato. L'iniziativa, attuata in collaborazione con l'associazione Rovereto Città Aperta, si è rivelata decisamente utile.

Marega e Filagrana

D: Che importanza attribuite alla cultura umanistica?
F: E' cosa buona e bella! La cultura umanistica è alla base. Poi, come dire, studiare ciò che studiate voi può apparire come un lusso. Bisogna essere flessibili. Per esempio, abbiamo un collega diplomato al liceo classico e laureato in filosofia. È bravissimo specialmente nel rapporto coi clienti, e soprattutto si dice contento di lavorare in banca. Naturalmente per farlo è necessaria una preparazione economica che però può essere approfondita anche una volta finita la scuola superiore. La cosa fondamentale, però, è la capacità di rapportarsi con l'utente e la cultura umanistica ha un grande valore a tale proposito.
M: Bisogna sfatare il mito secondo cui in Cassa Rurale lavorano solo ragionieri: non è così. È finita ormai da diversi anni l'era in cui si valutavano solo le competenze tecniche dell'impiegato.

D: Qualche considerazione in merito al percorso multidisciplinare sull'economia iniziato da poco nelle classi del liceo scientifico?
M: Da ex-insegnante credo che nella scuola italiana manchi l'interesse per le materie tecniche. Non si studia economia, non si studia diritto, ma queste sono materie che interessano la vita quotidiana di ognuno: prima o poi tutti si trovano a dover gestire un conto bancario. Per questo cerchiamo di integrare le conoscenze altrimenti mancanti, di introdurre nelle scuole una sorta di "educazione economica".
L: Negli ultimi anni si alcuni nostri dipendenti si sono resi disponibili per portare all'interno delle classi quarte e quinte superiore alcuni concetti di natura tecnica, che mancano in particolare a voi liceali. Possono nascere momenti veramente interessanti, di scambio, di incontro. I ragazzi si dimostrano molto bravi.
F: Negli altri Paesi si insiste molto su questi temi ed è molto importante non essere da meno, così come sarebbe bene rafforzare la conoscenza delle lingue straniere, inglese in primis. Inoltre sarebbe utile uno studio della storia con un approccio economico. Ritengo fondamentale dedicare del tempo a comprendere le dinamiche principali del vivere economico e la storia si presterebbe a questo.

D: In conclusione, un consiglio per i nostri progetti futuri?
M: è una bella domanda, ma non siamo noi a dover indicare la strada...
F: Qui timide rogat, docet negare [Chi chiede timidamente, insegna a negare]. Quando avrete un bel progetto che riterrete possa essere accompagnato dalla Cassa Rurale, organizzatevi bene così da avanzare una richiesta risoluta, decisa, educata. Nella vita in generale è importante saper chiedere bene.

Margherita Ciancio

Letto 2763 volte Ultima modifica il Mercoledì, 23 Luglio 2014 12:26
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