Lunedì, 10 Marzo 2014 14:38

Il Museo civico di Rovereto e la scuola

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Il Museo Civico di Rovereto è uno dei più antichi musei italiani e raccoglie in sé molte "anime" del sapere universale, spaziando dall'archeologia alle scienze naturali, alle arti figurative e alle nuove tecnologie. Nel corso degli anni, oltre a focalizzare le proprie attenzioni sui cittadini, ha sviluppato una grande sensibilità nei confronti del pubblico più giovane e in particolare nei confronti degli studenti. Il coordinatore della sezione didattica Nello Fava ci illustra brevemente l'offerta che il Museo, diretto da Franco Finotti, propone al pubblico e nello specifico il rapporto con il nostro liceo.

fava

D: Iniziamo cercando di "inquadrare" il Museo Civico, ci può elencare brevemente in quali ambiti opera?
Fava: Ecco, il museo si occupa di vari settori: l'archeologia, le scienze, l'arte, l'educazione alimentare e alla sicurezza e molti altri. I destinatari sono tutti gli ordini di scuole, dalla scuola dell'infanzia fino anche all'università, ma soprattutto, come da target del museo, a tutti i cittadini, al fine di diffondere la cultura in tutto il territorio. Per questo abbiamo istituito anche cinque cicli di conferenze distribuite nel corso dell'anno aperte a tutti comprendenti incontri riguardanti l'astronomia, la botanica, la geologia, la zoologia e l'etologia. 
D: Durante questo periodo di cosa vi state occupando in particolare?
F: Fra i due eventi che ci stanno occupando notevolmente, il più seguito è la rassegna internazionale del cinema archeologico che coinvolge grandi esperti provenienti da tutto il mondo con il patrocinio del Ministero e della Presidenza della Repubblica. L'altro grande evento è un momento di divulgazione scientifica che si chiama "Discovery on Flim", un momento di esposizione di progetti inerenti alla scienza e alla tecnologia. Oltre a questo da due anni è attivo il progetto della "First Lego League", riguardante la robotica educativa, a cui partecipa appunto il liceo Rosmini con ben due gruppi che, fra l'altro, si sono distinti parecchio durante lo scorso anno.
D: I ragazzi che partecipano al progetto usufruiscono quindi del laboratorio del museo?
F: Di solito lavorano nelle rispettive scuole ma possono chiaramente usufruirne; il laboratorio infatti è aperto a tutti nel sabato pomeriggio, durante il quale la sala strutturata è a disposizione del pubblico sotto il controllo di un operatore.
D: In cosa consiste il progetto della First Lego League?
F: E' una "competizione", o forse no: c'è una componente di gara, ma alla spalle vi è molta preparazione scientifica e una grande progettazione. Per partecipare bisogna analizzare le disposizioni che vengono date ogni anno. C'è un unico tema affrontato nei 65 paesi partecipanti, quest'anno è la furia della natura. I ragazzi pertanto devono scegliere un aspetto di quest'argomento, come le valanghe per esempio, o i terremoti, le alluvioni, eccetera. Ogni gruppo deve predisporre una relazione con in allegato un poster che riassuma tutti i passaggi affrontati sinteticamente. Dovrà poi dare delle indicazioni su come migliorare il servizio di informazione o di assistenza inerente al fenomeno trattato, dando origine a progetti reali ed effettuabili. Il tutto deve essere esposto ad una giuria scientifica che in 5 minuti tassativi interroga i partecipanti.

 

semifinali


D: Riguardo la parte pratica invece?
F: Il robot deve essere in grado di effettuare determinate missioni in due minuti e mezzo, ovviamente dopo essere stato adeguatamente programmato. In base al numero e al tipo di missione effettuata, in base al tempo e alla difficoltà, è attribuito un punteggio che contribuisce alla valutazione finale. Un fattore che ci fa propendere per aderire ad un tipo di iniziativa del genere è la modalità della valutazione stessa, che non premia i più capaci nell'ambito tecnico, ma coloro che riescono ad essere più equilibrati.
D: Per il futuro più prossimo avete qualche nuova iniziativa?
F: Verrà inaugurata una mostra sul sistema solare e sull'universo curato dal gruppo di astronomia e, nell'occasione, grazie a contatti con altri planetari europei, abbiamo invitato la direttrice del planetario di Pamplona, il terzo per grandezza in Spagna, per un primo momento di conoscenza per poi instaurare un rapporto di collaborazione e progettazione.
D: I cittadini come reagiscono a queste proposte?
F: La risposta dei cittadini, piuttosto positiva, è legata alla capacità degli operatori nel creare dei canali di offerta e comunicazione, ma c'è anche da dire che questo museo è una delle istituzioni più antiche della città assieme all'Accademia degli Agiati. Ecco, storicamente gli Agiati si occupavano della cultura umanistica, mentre gli scienziati erano legati al Museo Civico. E 'appunto grazie a queste istituzioni sparse sul territorio che il cittadino è abituato e affluisce abbastanza frequentemente al museo.
D: Che tipo di rapporti ha instaurato il museo con il liceo Rosmini?
F: Per il liceo è sempre stato offerto un servizio didattico attraverso conferenze molto frequentate da insegnanti e studenti, al termine delle quali consegniamo un attestato di partecipazione ai ragazzi che, sotto approvazione del consiglio di classe, può essere tenuto in considerazione al momento dell'assegnazione per i crediti. La scuola inoltre ci ha sempre messo a disposizione le sue strutture, per la First Lego League per esempio. E' inoltre sempre stato aperto a confronti e alla veicolazione di informazioni, alla presentazione di attività e iniziative. Sono inoltre stati instaurati ottimi rapporti con i singoli docenti di scienze, storia e filosofia durante tutti questi anni. In conclusione possiamo essere molto soddisfatti della relazione che abbiamo con il Liceo Rosmini.

Alessandro Rigo

Letto 3150 volte Ultima modifica il Mercoledì, 23 Luglio 2014 12:26
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