Sabato, 11 Gennaio 2014 10:23

Testimonianza di Elisabetta Galvagni

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Buonasera a tutti!

p3102951Sono Elisabetta e frequento ormai l'ultimo anno del Liceo Classico.
Questa sera sono qui per illustrarvi in particolare in che cosa consiste il mio indirizzo e soprattutto per raccontarvi quella che è stata la mia esperienza. Cinque anni fa anch'io ero seduta in una di quelle poltrone, mi sembra in quell'angolino laggiù, chiedendomi se la scelta che avevo intenzione di compiere sarebbe stata davvero quella giusta per me.
Visti il mio grande interesse per le materie umanistiche e la preparazione culturale che questa scuola mi avrebbe offerto in previsione di un percorso universitario ancora molto indefinito, decisi di fare il Classico. A distanza di cinque anni, non posso che dirmi felice di quella scelta.

 

Non penso di dover sottolineare ulteriormente quanto questa scuola sia impegnativa (anche se studiare è una conseguenza e un dovere verso qualsiasi indirizzo si scelga e anzi, si può a tutti gli effetti considerare il "lavoro" di noi giovani e come tale è un impegno che va preso con serietà e impegno). Sfatiamo però subito il mito del "se-vai-al-liceo-non-potrai-più-uscire-di-casa- perché-dovrai-studiare-tantissimo": è vero, è un percorso fatto di fatiche e sacrifici, ma non ha mai comportato la morte della vita sociale di nessuno studente ed è fatto anche di grandissime soddisfazioni personali. (: Secondo me uno studente, per affrontare serenamente questi "anni di studio matto e disperatissimo" (ma, ripeto, non troppo), innanzitutto deve seguire le proprie passioni. L'etimologia della parola "scegliere" è latina, dal verbo "ex- ligere", che letteralmente vuol dire "togliere via", quindi "separare la parte migliore di una cosa dalla peggiore". E indubbiamente scegliere una scuola "perché ci vanno i miei amici" o "perché è quella che piace ai miei genitori" ha un significato completamente diverso dallo scegliere una scuola "perché è la cosa migliore per me". Fare qualcosa con entusiasmo, curiosità e passione, questo secondo me è il segreto per trasformare lo studio in qualcosa di piacevole, addirittura divertente (!), o nei casi estremi almeno tollerabile. Quello che mi preme sottolineare poi è che al Liceo Classico riceverete una preparazione eclettica, vasta e solida, che vi permetterà di scegliere qualsiasi indirizzo universitario vogliate: da lettere a economia, a medicina, da filosofia a ingegneria (anche se, per gli indecisi fino all'ultimo come me, non so quanto questo possa essere vantaggioso... Forse è anche per questo che, per aiutare gli studenti nella scelta universitaria, il Liceo organizza appositamente un percorso di orientamento di tre giorni per gli allievi delle classi quarte e quinte, in cui intervengono alcuni esperti in formazione, ex-allievi e membri del team Orienta dell'Università di Trento.) Quando si pensa al Liceo Classico, non bisogna infatti pensare solamente al greco e al latino. Sebbene le materie umanistiche abbiano un ruolo preponderante, la matematica, le scienze e le lingue non vengono assolutamente trascurate.

 

Ad esempio, nella mia classe le lezioni di fisica sono tenute da un docente di madrelingua inglese; inoltre tutti gli studenti hanno l'opportunità di partecipare alle Olimpiadi di Matematica, di Chimica, di Fisica e di Scienze. Io stessa ho partecipato varie volte ai soggiorni estivi in Inghilterra e con la mia classe ho trascorso il viaggio d'istruzione di una settimana sempre in Inghilterra, a Norwich, in preparazione all'esame First Certificate of English, una delle numerose certificazioni linguistiche che il Liceo permette di conseguire.
Il Liceo non è poi estraneo al mondo di lavoro, tant'è che quest'anno otto studenti del Liceo Classico parteciperanno al progetto di partnership tra scuole e impresa proposto dalla Provincia e da Confindustria: incontreranno imprenditori di industrie locali, seguendone una giornata tipo; un'occasione stimolante per vedere da vicino il mondo del lavoro e per comprendere in prima persona gli onori e gli oneri di un ruolo di responsabilità. Stando qui sul palco mi è venuta in mente una strana domanda. Cosa risponderei se qualcuno mi chiedesse: "se potessi tornare indietro nel tempo e sederti di nuovo su una di quelle poltrone, sceglieresti ancora di iscriverti al Liceo Classico, sapendo bene quanto è difficile?". Beh, come ricorda Orazio, Nihil sine magno labore vita dedit mortalibus, Nulla la vita concesse mai ai mortali senza un grande sforzo. La risposta quindi non potrebbe essere altro che SI.

 

Grazie.

 

Elisabetta Galvagni

 

III B Classico

 

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